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Presentazione di Alfio Desogus
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Con questa prima raccolta di “ricordanze”, semplice ed essenziale, intendiamo rinverdire amicizie e relazioni umane fra i numerosi ex-alunni sardi dei Padri Gesuiti recuperando ricordi, memorie e tanti piccoli ma significativi episodi che hanno contrassegnato un’esperienza di vita condotta nella nostra prima adolescenza. Un’età di esplorazione e conoscenza del mondo circostante, dell’attivazione spontanea di robuste e disinteressate amicizie che assumono la caratteristiche dell’immersione carsica per riapparire più forti e spontanee di prima e soprattutto rafforzata da un giudizio fondato sulla propria successiva esperienza di vita. Gli elaborati qui proposti confermano che quella esperienza si è configurata come un profondo mutamento dell’età precedente ma soprattutto decisiva nella nostra formazione, nella costruzione di valori e nella stessa concezione della vita e della comunità per la quale, in diversi ruoli, abbiamo successivamente operato. Dagli scritti e dalle poesie proposte in occasione del nostro raduno annuale traspare infatti una grande considerazione dei Padri Gesuiti impegnati nella formazione, nell’insegnamento e nel fornire stimoli e suscitare curiosità verso lo sport, la cultura e l’analisi del mondo circostante. Tutto ciò viene testimoniato dalle diverse memorie ma anche dalla profonda motivazione di realizzare questa pubblicazione con il loro fattivo coinvolgimento. Si! I padri gesuiti, anche dopo tanti anni, continuano a svolgere ancora un ruolo culturale ponendosi come attente e vigili guide per confermare un livello qualitativo della cultura promossa negli anni della Scuola Apostolica e osservando la ricaduta del loro insegnamento nelle esperienze personali e nella comunità. Un occhio attento, cioè, di chi continua a svolgere un ruolo egemone e discreto nella “società solidale”. A voi Gesuiti tutti, veri Padri, dedichiamo questa pubblicazione convinti di esprimere un semplice ma doveroso ringraziamento.
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